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Archivio di Stato di Rieti

Nel regno d'Italia

Il 12 settembre 1860 il nuovo governo nazionale nominò il marchese Gioacchino Napoleone Pepoli commissario straordinario nelle province dell'Umbria, ponendo termine all'esperienza delle giunte provvisorie sorte nelle varie ex delegazioni pontificie subito dopo la disgregazione dello Stato della Chiesa. A Rieti fu istituita la Delegazione circondariale di pubblica sicurezza, retta da Ludovico Petrini, capo della massoneria sabina ed esponente dell'opposizione al governo pontificio a livello locale.

Il commissario Pepoli decretò la soppressione delle corporazioni religiose, stabilendo, per quanto riguardava la Sabina, il passaggio dei beni che la Compagnia di Gesù possedeva in questa zona all'amministrazione diretta del consiglio provinciale di Rieti. Con decreto successivo del 15 dicembre 1860, però, stabilì la riunione delle precedenti delegazioni di Perugia, Spoleto, Orvieto e Rieti nell'unica provincia dell'Umbria, con capoluogo Perugia, creando malcontento nelle popolazioni e non poche incognite amministrative, tra cui quella dell'amministrazione dei beni ex gesuitici in Sabina, che per decreto spettavano all'inesistente provincia di Rieti.

Con il nuovo stato unitario Rieti divenne sede di sottoprefettura in quanto capoluogo di circondario all'interno della privincia di Perugia. Fin da allora, però, iniziarono a montare le pulsioni autonomistiche tese alla separazione dall'Umbria e all'aggregazione alla circoscrizione romana. Furono addirittura organizzate petizioni di alcuni comuni del circondario di Cittaducale, che chiedevano, nonostante le ataviche rivalità, di essere compresi in quello di Rieti. A sua volta il comune reatino spingeva per ottenere la costituzione di una provincia che includesse anche il circondario civitese e addirittura quello di Terni e, a un certo punto, qualche paese del circondario di Avezzano e della Comarca romana. Il 13 settembre 1862 il consiglio provinciale dell'Umbria accettò la proposta di «ricostruzione della Provincia di Rieti», escludendo però la possibilità di accorparvi Terni e riservandosi di deliberare in merito dopo la soluzione della questione romana. Ma nel 1870 la pratica non fu ripresa.

Nei primi decenni del regno d'Italia il circondario di Rieti si presentava formato da 59 comuni di piccole e talora minuscole dimensioni. Esso era costituito dai mandamenti di Rieti (con i comuni di Rieti, Castel San Benedetto, Contigliano, Greccio, Labro, Montenero in Sabina, Monte San Giovanni, Morro Reatino, Poggio Bustone, Poggio Fidoni, Rivodutri, San Giovanni Reatino, Sant'Elia), di Fara Sabina (con Fara, Casaprota, Castelnuovo di Farfa, Frasso Sabino, Mompeo, Poggio Nativo, Salisano, Toffia), di Magliano Sabina (con Magliano, Collevecchio, Montebuono, Tarano), di Orvinio (con Orvinio, Collalto, Collegiove, Marcetelli, Nespolo, Paganico, Petescia, Pozzaglia, Scandriglia), di Poggio Mirteto (con Poggio Mirteto, Aspra, Cantalupo in Sabina, Configni, Cottanello, Forano, Montasola, Montopoli in Sabina, Poggio Catino, Roccantica, Selci, Stimigliano, Torri in Sabina, Vacone) e di Roccasinibalda (con Roccasinibalda, Ascrea, Belmonte in Sabina, Castel di Tora, Concerviano, Longone Sabino, Monteleone Sabino, Poggio Moiano, Poggio San Lorenzo, Torricella in Sabina, Varco Sabino).

I mandamenti, che ricalcavano più o meno fedelmente i governi distrettuali della Delegazione apostolica, ereditarono sostanzialmente le funzioni amministrative della passata organizzazione statuale. Vi furono istituite le regie preture a prosecuzione dell'azione giudiziaria e continuarono a operare gli uffici del registro di Rieti, Orvinio e Poggio Mirteto, e le relative cancellerie del censo per la gestione del catasto con il nuovo nome di agenzie delle imposte, destinate a trasformarsi in uffici distrettuali delle imposte dirette. A Rieti avevano sede il tribunale e l'ufficio di leva.

Nel 1861 il comune del capoluogo di circondario comprendeva le frazioni d Castelfranco, Casette, Moggio e Maglianello. Nel decennio 1871-1881 i piccolissimi comuni limitrofi di Castel San Benedetto, San Giovanni Reatino e Sant'Elia furono soppressi e trasformati in frazioni del comune di Rieti.



Ultimo aggiornamento: 29/02/2024